L’arcobaleno dell’interculturalità

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È possibile costruire l’arcobaleno dell’interculturalità. 
È questa la sintesi dell’esperienza vissuta da noi, le 18 sorelle juniores delle Suore della Provvidenza, dall'1 agosto all'1 novembre 2015.
In questo tempo forte dei “tre mesi”, siamo scese nella bottega del vasaio e ciascuna ha ascoltato nel suo cuore la Parola rivolta a sé. Condivisa, questa parola è diventata nutrimento, vita e luce per tutte noi, sorgente di unità e di fraternità.
Durante il cammino, come il profeta Elia, ci siamo nutrite con ciò che il Signore ci ha mandato attraverso i suoi tanti angeli che sono stati sia le nostre sorelle “più grandi”, sia relatori esterni. Con loro abbiamo approfondito argomenti che ci hanno toccato profondamente: la dimensione del silenzio e della vita interiore; la spiritualità dell’iconografia bizantina; il carisma, l’esperienza dello Spirito in padre Luigi; la vita fraterna in comunità; la testimonianza di vita e di santità di alcune delle nostre Madri; la Spiritualità dell’economia; la Provvidenza; educare i giovani alla gioia del servizio; la dimensione sponsale della vita consacrata; la vita di S. Gaetano da Thiene e di S. Filippo Neri; la spiritualità del Sacro Cuore di Gesù; la missione - solo l’amore è credibile; i voti religiosi nella comunità interculturale; la collaborazione con i laici.
Domenica, nella solennità di tutti i Santi, il nostro cammino si è concluso. Dentro ciascuna di noi resterà vivo il significato dell’esperienza vissuta insieme, che diventa un nuovo cammino per vivere come p. Luigi ci vuole: vere spose di Cristo, sponsæ-ancillæ, umili e povere, abbandonate totalmente in Lui. L’esperienza che ci portiamo dentro è stata anche quella di scoprire ogni giorno di più la bellezza dei “volti” della nostra Famiglia Religiosa. Ora possiamo dire che è possibile costruire ogni giorno la comunità-comunione interculturale che è simile ad un “arcobaleno”, perché il carisma e l’amore di Cristo che ha chiamato ciascuna di noi per nome sono il nostro legame. il nostro impegno è di continuare a costruire ogni giorno la “cultura dell’arcobaleno” ovunque ci troveremo, comunità-comunione, nidi caldi d’amore, dove ognuna è uguale alle altre, pur mantenendo la diversità. Siamo certe che, ovunque andremo, ci sentiremo a casa, perche troveremo accanto a noi le nostre sorelle, figlie di p. Luigi.
La nostra gratitudine per tutto quello che abbiamo ricevuto diventa preghiera per il futuro, chiedendo al Signore la grazia di custodire nel cuore e incarnare nella vita il carisma. Che non manchi mai l’olio dell’amore e della fedeltà nelle nostre lampade!

Grazie! Merci! Thank you! Obrigada! Multumim!
Le sorelle del gruppo “3 mesi” 2015
sr. Maria, sr. Ester, sr. Paola, sr. MariaGoretti, sr. Maria Bambina e sr. Benedetta del Myanmar
sr. Alka, sr. Sangita, sr. Shanthi e sr. Vinita dell’ India
sr. Juliana, sr. Vanere e sr. Eide Paula dal Brasile
sr. Modesta, sr. Stephanie e sr. Prisca del Togo
sr. Monica e sr. Adriana della Romania
sr. Marinalda, sr. Lizy
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Fondo ‘Scrosoppi’: prossimità solidale

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L’Arcidiocesi di Gorizia, insieme ad altri enti presenti sul territorio, ha promosso il 'Fondo Scrosoppi’, uno strumento per affrontare le pesanti conseguenze a livello economico e finanziario della pandemia del Covid-19 sulla vita di molte persone.
Lo scopo è quello di sostenere in particolare chi, sul territorio dell’Arcidiocesi, non è più in grado di mantenere dignitosamente sé e la propria famiglia; affianca ed integra le iniziative di carità delle comunità ecclesiali locali e non si sostituisce ad iniziative e interventi già esistenti, sia pubblici che privati.
La dotazione iniziale del Fondo è costituita da 180 mila Euro e sarà incrementata dalle liberalità di coloro che vorranno condividere con la Chiesa diocesana questa esperienza di solidarietà.
Il Fondo è stato messo significativamente sotto la protezione di san Luigi Scrosoppi, il nostro Fondatore, che ha fatto di tutta la sua vita una espressione chiara della scelta preferenziale dei poveri, degli ultimi, degli abbandonati.
Padre Luigi continua anche oggi ad indicare a tutti la strada dell’amore di Dio e della compassione fattiva verso i fratelli ed accompagna con la sua benedizione tutti coloro che si aprono alla carità.



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Ero profugo e mi hai aiutato

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Questo breve articolo aggiunge solo una piccola goccia al 'mare' di informazioni che i media ci forniscono in questo periodo, facendoci conoscere la tragica situazione dei nostri fratelli ucraini, martoriati dalla guerra.
La Congregazione è presente nell'Est dell'Europa con una comunità a Chișinău e con tre comunità in Romania. Sono le sorelle più vicine alla terra dell'Ucraina, e sono quelle che più direttamente si sono messe in aiuto dei fratelli nel bisogno.
- Le sorelle della comunità di Chișinău (Repubblica Moldova) già dalla notte del 27 febbraio hanno accolto i primi profughi nelle due struttute della Diocesi, la 'Casa della Provvvidenza' e il 'Centro Fides',  e continuano a farlo fino ad oggi, notte dopo notte, aiutate dal personale e dai volontari locali, disponibili e generosi, da amici e benefattori, fra cui i i genitori dei bambini che frequentano la Scuola materna e che hanno dimostrato grande sensibilità e prontezza nel donare il loro aiuto.
Hanno già potuto ricevere preziosi aiuti dalla Germania e molto presto ne riceveranno anche dall'Italia, frutto della solidarietà degli alunni delle nostre scuole, insieme alle loro famiglie e di tante altre persone amiche.
Stralciamo alcune espressioni dalla comunicazione che le sorelle ci hanno inviato: "...Spaventati, confusi e disorientati, in una terra nuova... ore di strada senza bagagli e senza notizie dei propri cari: bambini, mamme, papà, anziani... la guerra ha distrutto le loro case e la loro vita... sfigurati dalla stanchezza e debolezza... cuori affranti, occhi in lacrime e tanta, tanta sofferenza... Queste persone non possono più dire: “Vado a casa mia” e chissà quanto tempo passerà prima di poter ripetere nuovamente:“Finalmente sono a casa mia”. Ma qui tra noi, hanno trovato un ambiente accogliente, sereno, caldo e ben preparato appositamente per loro: letti comodi e puliti, vestiti in ordine, cibo necessario. Ma soprattutto hanno trovato delle sorelle che li hanno accolti con le braccia aperte: abbiamo asciugato lacrime, ascoltato l'angoscia delle mamme, sorretto le gambe vacillanti degli anziani, ridonato il sorriso ai bimbi... Vogliamo credere e sperare che un giorno verrà la vera pace! La costruiremo tutti assieme attraverso la bontà e l’amore..."
- Le sorelle della comunità di Iași (Romania) il 5 marzo, assieme all’equipe dei medici, due genitori e due maestre si sono incontrate al confine con l'Ucraina con i volontari di un’Associazione di giovani che hanno deciso di rimanere in Ucraina per aiutare i connazionali, con due pulmini carichi di medicinali e materiale sanitario. Erano sostenute dalla preghiera innocente dei bimbi della Scuola materna. Ecco parte del loro racconto: "... Ci siamo incontrati nella zona verde, in territorio ucraino, dove hanno accesso solo i convogli umanitari. Lì, tra lacrime, singhiozzi, abbracci abbiamo spostato tutto il carico, nei loro pulmini. La gente in fuga stava lungo un percorso recintato e subito abbiamo aperto le porte del pulmino e abbiamo iniziato a distribuire piumoni, perchè il freddo e il nevischio penetrava fino alle ossa, insieme a biscotti, cornetti e quello che i genitori avevano preparato. Nei loro sguardi abbiamo letto un desiderio grande, che il freddo, la preocupazione dei familiari rimasti in Ucraina, l’incertezza di quello a cui andavano incontro,  poteva far morire in loro: era la speranza di entrare in una terra nuova solidale e accogliente. Lo sgomento è enorme, la paura accompagna tutti, la rabbia per gente che soffre ingiustamente cresce giorno per giorno, e non sembra vero che tutto questo stia proprio accadendo..."
Se piccolo può essere considerato l'aiuto offerto dalle sorelle della Moldavia e della Romania di fronte alla vastità dei bisogni, grande e generoso è il loro cuore, fraterna e calda la nostra vicinanza, incessante la nostra preghiera, incrollabile la nostra fiducia nella Provvidenza, sincera la nostra gratitudine verso di loro e verso tutti coloro che le aiutano.

Se desideri contribuire alla raccolta di aiuti per l'Ucraina, puoi riferirti al sito PROGETTI DELLA PROVVIDENZA - pagina facebook o al sito SOLIDARMONDO. Grazie per la tua generosità. Dio ti benedica! ♥

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Grazie, Adriano!

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GRAZIE, ADRIANO!
Questa è la parola che il nostro cuore ti dice, mentre ti salutiamo per l'ultima volta, adesso che sei entrato nella vita eterna, dopo aver combattuto l'ultima battaglia contro la malattia.
GRAZIE per la tua presenza, il tuo sorriso, la tua giovialità, il tuo entusiasmo.
GRAZIE per la generosità del tuo aiuto alle nostre attività, in Italia, in Romania, in Moldavia, in Bolivia, in Argentina.
GRAZIE per gli innumerevoli 'Sì' che hai detto alle nostre richieste, agli innumerevoli 'Vengo...Ci penso e provvedo... Mi do da fare..."
Risposte concrete che scaturivano da un cuore grande e buono, e non necessariamente accompagnate da riflessioni teologiche... Quelle, caso mai, le lasciavi ad altri e tu... ti davi veramente da fare.
E noi abbiamo imparato tanto dalla tua carità concreta, perché tu ci hai testimoniato la verità delle parole dell'Apostolo Giacomo (2,18) "Con le mie opere ti mostrerò la mia fede".
Così sei stato per noi, carissimo Adriano: un amico, un fratello, un collaboratore, un testimone.
Sentiremo la tua mancanza, noi che quaggiù continuiamo il viaggio terreno, ma siamo certe che sulle porte del paradiso ti hanno accolto le tante persone che hai aiutato e le sorelle che con te hanno collaborato, prima fra tutte suor Annapia!
E allora, godi con loro e con i tuoi genitori la beatitudine promessa da Dio a chi ha fatto del bene nel suo nome!
Alla famiglia di Adriano, alla moglie Ivana, ai figli Thomas e Lisa e alle amatissime nipoti esprimiamo la nostra affettuosa vicinanza e la partecipazione al loro grande dolore.
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