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Una comunità che apre le porte ai giovani

Nella comunità ad Atibaia, in Brasile, il 12 novembre si è svolto un interessante incontro vocazionale
Abbiamo accolto sei ragazze disposte a vivere una giornata insieme a noi per una breve esperienza di vita.
Dopo un momento di accoglienza, che le ha aiutate a sentirsi a loro agio, abbiamo creato alcune dinamiche per facilitare l’integrazione tra loro.
Per la riflessione personale è stato proposto un tema provocatorio attraverso il quale ognuna è stata invitata a prendere coscienza della "sete" che porta in sé.
Durante il momento di Adorazione Eucaristica, abbiamo meditato insieme il testo dell’incontro di Gesù con la donna Samaritana (Gv 4: 1-42). Le giovani hanno vissuto un momento di preghiera molto significativo, guidate da alcune domande che le aiutavano scoprire l’attualità del Vangelo nella vita di ciascuna; abbiamo condiviso le risonanze e, di seguito, per esprimere meglio questa esperienza e per portare a casa un bel ricordo dell’esperienza vissuta, le giovani hanno ricevuto un vaso di terracotta da colorare, esprimendo con i colori, le loro ricerche ed anche alcune risposte “trovate” durante l'adorazione eucaristica.
Dopo la visione del film sulla vita di Santa Barbara, abbiamo considerato il tema della vocazione cristiana e la testimonianza di questa giovane – come loro – che ha vissuto il suo Sì a Dio fino alle ultime conseguenze, pagando il prezzo della propria vita.
A conclusione della giornata, si percepiva la gioia e soddisfazione di ciascuna, insieme al desiderio di realizzare un cammino di discernimento sulla propria vocazione

A Dio eleviamo la nostra gratitudine per averci usato come semplici strumenti per annunciare la Sua Parola e la Sua chiamata ad ogni giovane: il Progetto d'amore è nelle Sue mani!


La comunità di Atibaia

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Grazie, Suor Sandra, per la tua visita!

I giorni che hanno preceduto l’arrivo della nostra cara Madre Generale, Sr. Sandra Del Bel Beluz, sono stati di preparazione, di preghiera intensa e poi di grande gioia per accoglierla, conoscerla e finalmente poter comunicare con lei.
Ora la visita è terminata.
Grazie, suor Sandra, per essere stata fra di noi come Madre, Maestra e Pastora.
Ci siamo sentite subito accompagnate e unite come sorelle della stessa Famiglia di Padre Luigi, dal dono della tua presenza.
Hai lasciato le orme di Dio nei nostri cuori e nei cuori di tutti coloro che ti hanno incontrata.
Abbiamo condiviso tanto in questo breve tempo, ed abbiamo percorso insieme un pezzettino di strada della vita, facedo storia di unità.
Sappiamo che la missione che Dio ti ha dato è grande, perció insieme con tutti i fratelli laici che ci circondano, ti sosteniamo con la preghiera.
Ti auguriamo di essere vera pellegrina di Dio nel mondo, seminando pace e gioia.
Tutte noi, sorelle della Provincia San Luigi ti ricordiamo con tanta gratitudine.

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Il Sì a Dio ripetuto per 25 anni

Il giorno 5 novembre scorso, giorno in cui la chiesa del Brasile celebra la festa di tutti i Santi, noi Suore della olhos fixosProvincia “Nossa Senhora Aparecida” ci siamo incontrate intorno alla Mensa Eucaristica per benedire Dio per i 25 anni della sua fedeltà nel guidare, giorno per giorno, suor Puspa e suor Moly nella strada della consacrazione religiosa ed anche per ringraziarlo del 'sì' che quotidianamente le sorelle hanno detto al Signore attraverso il srevizio ai fratelli
Abbiamo avuto la gioia della presenza del nostro Arcivescovo, Dom Julio Endi Akamine, che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica e che ci ha aiutate a riflettere sui Santi, icone della Parola di Dio incarnata, e sulla bellezza della vita consacrata, in cui Dio per primo prende l'iniziativa di consacrarci per Sè e ci dona la grazia di consacrarci a Lui.
In questo giorno di festa abbiamo avuto anche la gioia della presenza di suor Sandra, la superiora generale;con lei abbiamo sentito più viva la comunione con la Famiglia religiosa.
Suor Puspa e suor Moly da cinque anni sono missionarie in Brasile; hanno lasciato infatti la loro amata India per annunciare e testimoniare il Vangelo della carità in terra brasiliana.
Carissime sorelle, benediciamo il Signore per le meraviglie che Egli ha compiuto in voi e attraverso la vostra vita donata per il Regno di Dio. Vi auguriamo una lunga vita di impegno e di donazione generosa, con tutte le grazie del Divino Sposo Gesù

Le sorelle della Provincia del Brasile - Casa Provinciale/Sorocaba

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In Bolivia... per ritrovare se stessi.

Prima di partire avevo qualche dubbio sul fare un viaggio così lungo da solo, ma è stata una gioia scoprire la compagnia di un'umanità sempre presente.
Prima una simpatica famiglia dello Utah mi ha reso piacevole il volo aereo di andata, parlando delle loro vacanze in Italia e della imminente esperienza boliviana che mi aspettava. Poi ho suscitato curiosità in una timida signora giapponese, che ha un figlio della mia età che studia negli Stati Uniti, la quale mi ha chiesto il perché del mio viaggio (perché? …), mettendomi in seria difficoltà.
Atterrato in Bolivia all'aeroporto di La Paz, un po' stordito dal viaggio, mi sembrava di essere arrivato sulla luna. Tutti camminavano a passi lenti e dopo poco avevo capito il perché. L'aria fredda e rarefatta si faceva desiderare, mentre la pressione sanguigna provava ad abituarsi. Allora con un poco di mal di testa mi dirigo a prendere (finalmente) l'ultimo aereo per raggiungere la città di Cochabamba. Ecco che nell'attesa conosco una suora di Maria Ausiliatrice che mi accoglie nel Paese e mi chiede cosa ci faccio lì... Al momento di salire sull'aereo si avvicina una signora interessata alla mia esperienza. mi ha accompagnato fino all'arrivo.
Insomma, tra interrogativi e incontri sono stato preso per mano per tutto il viaggio, finché sono arrivato tra le braccia delle Suore della Provvidenza.

Cochabamba


volontariato suore della provvidenza 6

La prima settimana, grazie all'aiuto delle sorelle che mi hanno accolto, provo ad integrarmi. E l'occasione migliore è la festa di San Marco, patrono della cappella. Do una mano a hermana Olga a preparare gli abbondanti addobbi. Così conosco i giovani della comunità e inizio a muovere i primi difficili passi con la nuova lingua, lo spagnolo. In questo modo conosco anche il folklore e le tradizioni di queste popolazioni (la Bolivia è uno Stato plurinazionale che raccoglie molte culture).
  

Chivimarca
La seconda settimana le sorelle mi invitano nella loro missione di Chivimarca, un piccolo villaggio isolato sulle Ande.
La strada per arrivare è impervia, ma meravigliosa. Così godo di paesaggi mozzafiato tra la geologia che varia in continuazione e minuscoli fazzoletti di terra coltivati in luoghi inimmaginabili. Pensare che tutta questa meraviglia sia donata gratuitamente all'uomo ti fa sentire toccato da un amore immenso.volontariato suore della provvidenza 4
Purtroppo oggi a popolare questi paesini, insediati in luoghi difficili e stupendi, sono sempre meno persone. Molti, attratti dalle città, lasciano le dure montagne, per cercare una vita migliore. La cosa più difficile da sopportare è l'isolamento. Quando piove la strada non si può percorrere, i piccoli sentieri diventano pericolosi, anche per gli scalatori più esperti. In queste condizioni non si riesce a pensare a prospettive di sviluppo e soprattutto i giovani, che sono i più ambiziosi, non vedono un futuro sotto il cielo immensamente stellato che ogni notte si ripropone.
Ma un giorno i Salesiani hanno deciso di aprire una missione, chiamando a collaborare le Suore della Provvidenza. Così questi luoghi sono rimasti dimenticati dagli uomini, ma non da Dio. Oggi ci sono tante piccole comunità accompagnate dai Padri Salesiani e dalle sorelle, oltre la scuola e l'internato che garantiscono l'istruzione dei ragazzi fino all'età adulta.

Santa Cruz e El Alto
Dopo una gita a Santa Cruz, dove le sorelle hanno un centro di riabilitazione per i bambini denutriti, parto in compagnia di hermana Sabina e il signor Prudenzio (laico della Provvidenza) verso El Alto. Una città di circa 900.000 abitanti, che nasce sull'Altipiano come periferia della capitale La Paz.
Per un mese e mezzo vivo il quartiere di "Alto Lima", dove le Suore della Provvidenza gestiscono un centro di appoggio scolare per bambini e giovani.
Tutti i ragazzi hanno una storia e si portano dietro il peso di problematiche familiari o sociali con cui sono costretti a convivere. Le sorelle, accompagnandoli con amore nell'età degli studi, cercano di spezzare le catene della rassegnazione e dell'esclusione a cui spesso i ragazzi sono legati. È meraviglioso godere della libertà di un abbraccio affettuoso o della distruzione dei muri sociali operata da un semplice gesto di solidarietà.
Qui, in questo scenario, ho avuto la grazia (non so in che altro modo chiamarla, dato che mi viene ancora da ringraziare) di vivere la quotidianità di queste persone a partire dalla famiglia della Provvidenza e la comunità parrocchiale, per poi essere vicino al servizio degli educatori e delle tante persone che impiegano il loro tempo al fianco dei ragazzi. Sono stato inoltre accolto dal gruppo dei giovani e da tanti amici che mi hanno accompagnato. Ho ricevuto davvero tanto e tutto racchiuso in piccoli gesti, comevolontariato suore della provvidenza 1 quando, giunto il momento della mia "despedida", una bambina mi regala un mandarino (la sua merenda) per il viaggio.
Abbiamo condiviso tanto a lungo questi brevi, ma intensi giorni. Mi piace pensare di aver percorso insieme un pezzettino di strada della vita.
Sono tante le cose da raccontare. Troppe per questo scritto. Ma una cosa ci tengo a scrivere: quando dovevo tornare, mi sentivo strano. Perché lì dove ero mi sentivo a casa.
Questo tipo di esperienze ti fanno vivere lo splendido realismo cristiano della Chiesa, che oggi è come rituffarsi nella realtà, dopo la sbornia ideologica che subiamo quotidianamente. È ritrovarsi. È come salire in alta montagna e vivere la natura con tutte le sue asprezze, ma con tutta la sua vera bellezza. È come sciacquare la bocca con acqua fresca, liberandola dallo stucchevole gusto del dolcificante.

Tommaso D’Angelo



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san luigi scrosoppi

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