Miracoli


I miracoli riconosciuti


Due furono le guarigioni riconosciute dalla Chiesa per la beatificazione.

• La prima riguarda Siro Marizzoli di Pavia

Nato il 2 settembre 1942, ad un mese di vita, si ammalò improvvisamente con diagnosi di encefalite gravissima con fenomeni bulbari.
Le crisi, sempre più gravi, si ripetevano insistentemente, tanto che il medico consigliò di portarlo a casa a morire e di predisporre i funerali.
Una suora della Provvidenza invitò la mamma a pregare Padre Luigi perché ne intercedesse la guarigione dal Signore. Il giorno 16 ottobre apparve un notevolissimo miglioramento ed il 23 dello stesso mese il bambino uscì dalla clinica perfettamente guarito.

• Il secondo fatto prodigioso avvenne a Rocco Sartorelli

Rocco nacque a Tesero (TN), il 3 marzo 1915. A otto anni, nel 1923, in seguito a una contusione, fu colpito alla mano sinistra da osteomielite cronica fistolizzata di probabile natura tubercolare. Seguirono tredici anni di malattia, otto interventi chirurgici e una ripetuta proposta di amputazione dell’arto. Ma Rocco e i familiari pregavano fiduciosamente e speravano nell’intercessione di Padre Luigi.
La mattina del 7 agosto 1936, Rocco fu portato in sala operatoria per l’amputazione. Sfasciato, la mano apparve perfettamente guarita, mentre le garze erano ancora intrise di pus.


• La guarigione riconosciuta dalla chiesa per la canonizzazione

Nel 1996, nello Zambia (Africa) avvenne uno straordinario improvviso evento, che la Postulazione della causa sottomise al giudizio della Congregazione delle Cause dei Santi.
Il fatto si riferisce a Peter Chungu Shitima che, nel mese di aprile del 1996, mentre si trovava in Sudafrica a Oudtshoorn, cominciò a soffrire per dolori diffusi e mancanza di forza, prevalentemente negli arti inferiori; inoltre era colpito da inappetenza. Le sue condizioni di giorno in giorno si volgevano al peggio, per cui fu portato in ospedale nel mese di giugno seguente. Fatta la diagnosi, lo si trovò affetto da grave forma di polineurite periferica agli arti inferiori, congiunta a contagio da HIV (Virus di immunodeficienza). I medici curanti consigliarono di mandarlo a morire in famiglia, in Zambia, avendo giudicato la malattia ormai in fase terminale.
La comunità cattolica della città di Oudtshoorn, la famiglia e lo stesso malato cominciarono a chiedere con molte preghiere la grazia della guarigione a Dio, per l'intercessione del beato Luigi Scrosoppi.
Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre del 1996, padre Luigi comparve in sogno a Peter Chungu Shitima e gli preannunciò la guarigione.
Al mattino il malato affermò di non avere più dolori. Così, di nuovo e senza difficoltà, cominciò a camminare e a mangiare.
In breve riprese le forze e poté ritornare alle normali occupazioni presso la Comunità dei Padri dell'Oratorio di Oudtshoorn di cui faceva parte. 


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