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Chiang Saen - Progetto CASA MARIA

Realizzazione di un nuovo Centro di accoglienza e promozione per bambine/ragazze di famiglie profughe


Chiang Saen è una piccola città situata al nord di Chiang Rai, una delle più antiche città della Thailandia, già potente città fortificata del Triangolo d'Oro.

Casa Maria è un piccolo Istituto che dal 2005 si impegna ad assistere e promuovere la situazione di vita di bambine provenienti delle varie tribù, in maggioranza Akka, e specialmente le figlie delle famiglie profughe dal Myanmar.

Nel 2011 la Congregazione delle Suore della Provvidenza, rispondendo alla necessità della Chiesa locale in Thailandia, ha aperto una nuova missione in questa terra, per  lavorare in particolare nella zona a nord-ovest del Paese, al confine con il Myanmar.

Nel Marzo del 2013 il vescovo Francis Xavier Vira Arpondratana, ha affidato alla comunità delle Suore della Provvidenza, situata in Chiang Saen, la missione di prendersi cura di Casa Maria. La struttura ben presto si è rivelata troppo piccola per rispondere alle aumentate richieste di accoglienza, pertanto si è reso necessario pensare ad un edificio più grande e funzionale ai bisogni delle ragazze. Lo affidiamo al buon cuore dei sostenitori che sono per noi la mano della Provvidenza.

Promozione e sostegno delle comunità di villaggio dell’area di Kengtung


Progetto CEI  2013 - 2015 - Programma di sviluppo comunitario triennale:

Il progetto mira alla realizzazione di attività che possano contribuire allo sviluppo rurale di alcune comunità di villaggio dell’area di Kengtung nello Stato Shan dell’Unione di Myanmar.
L’obiettivo è sostenere il processo di sviluppo economico delle popolazioni attraverso interventi di formazione finalizzati allo sviluppo rurale.
Il progetto intende raggiungere i seguenti obiettivi:

-    sostenere lo sviluppo economico delle popolazioni rurali attraverso il miglioramento del sistema di approvvigionamento idrico
-    garantire all’intera popolazione una minima sicurezza igienica sanitaria
-    accrescere la sicurezza alimentare delle popolazioni

Un piatto di riso


Le suore in Myanmar hanno ogni giorno la necessità di far fronte all’acquisto di riso per soddisfare le esigenze alimentari dei 200 bambini e 300 ragazze ospitate nelle strutture (boarding) delle Missioni nelle diverse località del Paese. Si tratta di bambini e ragazzi, provenienti da famiglie molto povere  che vivono in villaggi isolati, a cui le Suore della Provvidenza, attraverso l’aiuto dei sostenitori di Solidarmondo, assicurano accoglienza, cure, educazione, istruzione, ecc. Per queste popolazioni il riso abbinato a brodo di verdure costituisce l’alimento base per nutrirsi. Ecco perché un “piatto di riso" è fondamentale!!!  Fra l’altro il costo del riso recentemente è aumentato raggiungendo la quotazione di 24000 Kyats a sacco, equivalenti a circa 25 Euro. Per assicurare a tutte le missioni la dose di riso quotidiano occorrono ogni mese circa 135 sacchi da 80 Kg!!!  

Progetto Oratorio Arcoiris - Montevideo


Questo progetto, è nato del sogno di cercare una risposta a ragazzini abbandonati a se stessi che vivono sulla strada. Offrire a loro un luogo sicuro dove crescere e condividere valori positivi con i loro coetanei.

Frequentano, circa 90 ragazzini, e ragazzi, fra 5 a 16 anni, appartenenti ad un Quartiere di lavoratori, che si chiama "Colon" ad una distanza di più o meno 13km del centro  della città de Montevideo .

Oltre alle attività settimanali, le suore organizzano per i bambini delle passeggiate in treno che sono un'attrazione locale, incontri formativi con i genitori e,  alla fine dell'anno, un campo scuola.  

Ci sono 12 animatori, giovani, che preparano  e gestiscono le attività. Questi vengono formati per svolgere questo delicato compito.

L'oratorio Arcoiris è un luogo di amore e amicizia dove i bambini vengono aiutati a crescere per costruire un mondo migliore.

Hogar San Cayetano - Montevideo


L'Hogar di San Cayetano (La Casa Famiglia di San Gaetano) accoglie un gruppo di bambine/ragazze orfane o in situazione di rischio sociale o che sono state vittime di maltrattamenti; qui vengono accudite, educate, amate e preparate alla vita. Questo servizio verso i minorirappresenta uno degli aspetti peculiari della missione delle Suore della Provvidenza in Uruguay, che vedono nell'educazione della gioventù in difficoltà l'attuazione di uno degli aspetti fondamentali del carisma.

L'opera ha una convenzione con lo Stato (I.N.A.U.), condizione indispensabile per poter lavorare con i minori ed essere riconosciute in questo servizio di educazione non formale.Dal marzo dell'86 fino all'aprile del 2003 l'attività di accoglienza in una Casa famiglia è stata svolta nella città di Las Paz, dipartimento di Canelones e successivamente è stata trasferita nella città di Montevideo, nel rione Sayago.
Il collegio è gestito da tre suore e si avvale di un'equipe tecnica (assistente sociale, psicologa ed educatrici) per una migliore cura della bambine e delle loro famiglie.
Attualmente le bambine sono 14 dai 4 ai 12 anni. Molte bambine vengono accolte dalle suore alla Casa

Famiglia Hogar San Cayetano successivamente ad una pronuncia del tribunale dei minori che ha considerato inadeguati i genitori a potersi prendere cura delle bambine. Molte volte queste infatti sono state vittime di maltrattamenti in famiglia oppure i genitori sono in carcere o fanno uso di alcool o droghe.

Tutte le bambine frequentano la scuola e nel tempo libero si dedicano ad altre attività come il nuoto, la ginnastica, e il sabato vanno all'oratorio e al

catechismo. Nel collegio aiutano con i lavori domestici e acquisiscono così una buona educazione e valori positivi. Durante il periodo che trascorrono nella Casa le suore cercano di far mantenere loro il legame con i familiari più vicini e di operare con questi un cammino di educazione e di riabilitazione nel ruolo di genitori affinché possano ricongiungersi con le loro piccole.

CASITA DE LOS CHICOS - SANTA FÈ


Campagna del CIPSI "I diritti dei bambini sono il volto della pace":
Progetto Casita de los chicos

 

Contesto di riferimento

L‘Argentina è il Paese che ha subito probabilmente il più grosso tracollo economico negli ultimi anni, portando ad un terzo della popolazione la percentuale di persone che vivono in povertà. A tutto questo si è aggiunta nell‘aprile 2003 l'inondazione del Rio Salado, che ha provocato ingenti danni alla città di Santa Fé, compreso il Barrio di Santa Rosa de Lima, quartiere in cui è sita la “Casita de los chicos”.
Il quartiere è povero, degradato e violento. La maggior parte delle famiglie è formata dalla madre e dai figli (mediamente sette), visto che il numero dei mariti che abbandonano la famiglia qui è molto alto. Per poter tirare avanti molte mamme si prostituiscono insieme alle figlie. La “Casita de los chicos” è un centro gestito dalla Congregazione delle Suore della Provvidenza che accoglie quotidianamente una media di 200 bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni dal mattino, prima di andare a scuola (inizia alle 11,30) e nel pomeriggio.
I bambini vengono seguiti nell’attività di doposcuola, garantendo loro un utile sostegno, e cercando di creare uno spirito di responsabilità e solidarietà reciproca anche con i laboratori che ha avviato. Inoltre viene loro garantito un pasto composto da una tazza di latte con del pane e dei biscotti. Inoltre viene loro garantito un pasto composto da una tazza di latte con del pane e dei biscotti.

Obiettivo generale

L’obiettivo principale de la “Casita de los chicos” è quello di togliere i bambini dalla strada, seguendoli e sostenendoli nello studio, aiutandoli a costruirsi un futuro migliore di quello che la strada può offrirgli.

Obiettivi specifici

Dare la possibilità a questi bambini e ragazzi di potersi confrontare con i coetanei e con gli adulti in un ambiente ricco di stimoli positivi.
Il loro bisogno primario è l‘educazione ai valori della vita, perché la loro ne è priva a causa della situazione di estrema povertà e di forte criminalità in cui vivono.
Offrire un ambiente in cui i bambini possano vivere da bambini e i ragazzi da ragazzi senza il peso della responsabilità che sono costretti a portarsi sempre sulle spalle.
Creare uno spirito di gruppo per far crescere la fiducia verso il prossimo e per dare il segnale che “insieme è più facile”.
Offrire ai ragazzi una prospettiva diversa dalla strada per il loro futuro dandogli l’opportunità di imparare dei mestieri Iniziare un processo di aiuto e promozione del quartiere, cui vanno aggiunte altre iniziative di sostegno educativo, scolastico, sanitario, ricreativo con una attenzione anche alle famiglie e agli educatori degli stessi minori attraverso la formazione.

 

Beneficiari

Bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni del quartiere Santa Rosa de Lima di Santa Fè che frequentano la “Casita de los chicos”.

Azioni previste

Sistemazione di un terreno e costruzione di un campo da calcio e di pallavolo per attivare delle squadre Predisposizione di alcuni laboratori manuali (falegnameria, ricamo, lavoro dell’argilla e del gesso…) e di un laboratorio di informatica.

Valore complessivo del progetto

13.500 EURO


Il progetto fa parte della Campagna del CIPSI "I diritti dei bambini sono il volto della pace".
Vedi: cipsi.it


Progetto "Centre Providence" (2005-2015) Bouaké


Dal febbraio 2005, quando la guerra era al culmine, le Suore della Provvidenza, in collaborazione con la Congregazione dei Religiosi di S. Vincenzo de' Paoli, nel "Centro Provvidenza" di Bouaké, hanno dato inizio ad un lavoro di "presa in carica" delle ragazze danneggiate dal conflitto armato con l'obiettivo di accoglierle reinserirle nella società e  riunificarle alle loro famiglie.

La "Fondazione Raoul Follerau" di Parigi, attenta ai bisogni dei più poveri, ha contribuito fino ad oggi con un sostegno importante per il funzionamento ordinario del Centro.

Cammino di speranza verso un futuro di pace (2013-2015) Bouaké

Bouake "Centre providence" Personale - centro - ragazze

Bouake-Centre-providence2

Dopo il conflitto armato che ha insanguinato ancora una volta la Costa d'Avorio, il contesto sociopolitico di Bouaké è sempre instabile e profondamente violento e ciò crea una situazione di incertezza permanente, soprattetto per i giovani che hanno bisogno di stabilità. La riconciliazione dei cuori e del pensiero sembra un obiettivo ancora lontano
Le famiglie spesso non sanno come far fronte ai bisogni primari dei figli e talvolta sono costrette ad abbandonare i più piccoli, incoraggiandoli perfino alla prostituzione, semplicemente per ottenere un aiuto finanziario.
Se da una parte, però, constatiamo l'abbandono dei minori, dall'altra vediamo che, grazie ai nostri interventi, le comunità del quartiere diventano sempre più sensibili alla protezione della gioventù e di conseguenza reagiscono positivamente.

Da anni la Congregazione gestisce il "Centro Providence", con questi obiettivi:

Obiettivo generale
Aiutare le ragazze minori in difficoltà e destabilizzate da un contesto sociale corrotto, a recuperare fiducia e inserirsi poi nelle rispettive famiglie e nella società attraverso un apprendistato o un piccolo commercio che possa dare loro il gusto di vivere e di lavorare.

Obiettivi specifici
1)    Frenare e curare la prostituzione giovanile.
2)    Lavorare per far crescere la responsabilità della autorità, delle comunità e delle strutture sociali.
3)    Lottare contro la povertà permettendo alle fasce più deboli e svantaggiate (ragazze madri senza alcun sostegno) di poter prendersi in carico.

Oltre a formare ed avviare le ragazze ad una particolare professione (sarta, parrucchiera, o piccola commerciante), continuiamo la formazione del personale perché possa essere sempre più all'altezza del compito di educatori.

Con la collaborazione della Associazione S. Zeno di Verona é in corso un progetto di sostentamento al Centro, ma le necessità sono sempre molte. Certe che Provvidenza di Dio non ci lascerà sole, contiamo ancora sull'aiuto di persone generose che desiderano darci una mano perché quest'opera possa continuare a formare giovani capaci di creare una società migliore.

Situazione attuale del CenBouake-Centre-providence3tro:
 -  6 ragazze hanno terminato la formazione professionale
­ - 12 sono al 4° anno di formazione
­ - 15 sono alla fine del 3° anno di formazione
 - 11 sono al 2° anno di formazione
­ - 27 hanno cominciato il l primo anno
-  8 sono in formazione di "tresse"
      (pettinature particolari africane)
- 10 frequentano la scuola elementare e il collegio


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