Cenni storici

Padre Luigi e le prime Suore della Provvidenza hanno vissuto un tempo molto travagliato; durante il 1800, infatti, il Friuli fu tormentato da cambiamenti sociali e politici e da notevoli rivolgimenti culturali.

Nei primi 70 anni di questo secolo il Friuli venne colpito da ben sette guerre che seminarono carestie ed epidemie come il tifo, la peste, il colera, il vaiolo e la TBC, malattie che causarono ovunque miseria e morte.

Padre Luigi appartiene a questa terra, a questa gente, a questa storia e coglie i segni di una società martoriata, scegliendo di spendersi interamente per la carità.

Intraprende varie iniziative, in particolare si dedica alla promozione della donna; accoglie e dà riparo a numerose bambine bisognose, povere e/o orfane, offre loro una casa e cura con particolare attenzione la loro educazione e istruzione; prepara molte giovani sul piano umano e professionale, affinchè possano condurre una vita dignitosa.

E' presente con la sua generosità nelle emergenze della città: feriti durante le guerre, malati abbandonati e bisognosi. Tali emergenze determineranno, poi, ulteriori ambiti di servizio delle sue Suore.

Inoltre non tralascia di aiutare altre opere che nascono in città per il bene fisico e morale della popolazione.

Tutto ciò, avvalendosi della collaborazione di alcune giovani donne che istruisce e prepara come maestre e infermiere. Saranno queste le future Suore della Provvidenza, che consentono all'opera di carità da lui iniziata di espandersi e continuare nel tempo.

Oggi le figlie di San Luigi operano in diverse parti del mondo e dedicandosi ai poveri con amore e genersità, sulle orme del Fondatore.
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Bibliografia

Pubblicazioni recenti


servo fratello padre "Padre Luigi Scrosoppi - Servo Fratello e Padre"; a cura di Cristina Siccardi; Edizioni San Paolo; 2008.
"Padre Luigi Scrosoppi - Quando l'umiltà si fa gloria". a cura di Cristina Siccardi; Edizioni San Paolo; 2008.

Libri interattivi


san luigi scrosoppi

"San Luigi Scrosoppi e le strade della Provvidenza". Il sussidio viene pubblicato per la chiusura dell’anno decennale che ricorda la canonizzazione di San Luigi Scrosoppi avvenuta il 10 giugno 2001.
La guida è indirizzata a quanti desiderano conoscere San Luigi Scrosoppi, il contesto storico-ecclesiale nel quale è vissuto, i luoghi collegati alla sua storia ed agli inizi della Congregazione delle Suore della Provvidenza; giugno 2012.



"A rivederci in Paradiso". La storia di san Luigi Scrosoppi; testo di Ivo Valoppi; illustrazioni di Emmanuele Bertossi; Udine; Grafiche Filacorda; Aprile 2001.

miniatura-copertina

Nel Segno della Carità Beato Luigi Scrosoppi fondatore delle Suore della Provvidenza; sceneggiatura di Riccardo Alvarez; disegni di Alain D'Orange; testo, documentazione e fotografie delle Suore della Provvidenza; 11, rue Duguay-Trouin, 75006 PARIS; Editions Fleurus; 1994.
 

Testi vari


Funebre elogio del padre Carlo Filaferro D.O. detto il 31 gennaio 1864; di Valentino Liccaro; Udine; tip. Vendrame; 1854.
Padre Luigi Scrosoppi D.O.; di Ferdinando Blasigh; Udine; 1884.
Parole in elogio del Padre Luigi Scrosoppi D.O. recitate nel giorno trigesimo della sua morte in Portogruaro; di Luigi Tinti; Udine; Tipografia del Patronato; 1884. 
Memorie del Padre Luigi Scrosoppi D.O.; di Luigi Tinti; Udine; Tipografia del Patronato; 1897.
Memorie del Padre Luigi Scrosoppi D.O.; di Luigi Tinti; Udine; Tipografia del Patronato; 1897.
Un Apostolo di Carità, P. Luigi Scrosoppi; di Pietro Colombara; Bergamo; Società Editrice S. Alessandro; 1a ed. 1928; 2a ed. 1929.
spacer Cenni biografici di Madre Giuditta Defrancesco; di P. Leonida Grazioli S.J.; Udine; Arti Grafiche Friulane; 1939.
La Congregazione delle Suore della Provvidenza nel suo 1° Centenario; autori vari; Udine; 1947.
La solerte giardiniera di Rosa Mistica, di Margherita Makarivic; Albano; 1855.
Tutto di Dio, padre Luigi Scrosoppi; di Guglielmo Biasutti; Udine; 1968.
La spiritualità delle Suore della Provvidenza; di Guglielmo Biasutti; Udine; 1869.
spacer "Luigi Domenico Scrosoppi" - Posizione e articoli sulle virtù e i miracoli; di Guglielmo Biasutti; Udine; Processo Apostolico; 1964.
Padre Luigi Scrosoppi; di Guglielmo Biasutti; Udine; Arti Grafiche Friulane; 1970.
Aloysii Scrosoppi, Positio super virtutibus; della Sacra Congregatio Pro Causis Sanctorum; Romae ex typis Guerra et Belli; 1975.
Per i più poveri; di Maria Papasogli Zalum e Giorgio Papasogli; Udine; Arti Grafiche Friulane; 1981.
spacer Beato Luigi Scrosoppi; Riduzione da "Tutto di Dio" di G. Biasutti; a cura delle Suore della Provvidenza; Udine; Arti Grafiche Friulane; 1981.
La beatificazione di P. Luigi Scrosoppi, Discorsi e Omelie; autori vari; a cura di P. Asco Basso; Udine; Arti grafiche Friulane, 1983.
Lettere alle suore; di p. Luigi Scrosoppi; Roma; Città Nuova; maggio 1987.
Sorgenti; delle Suore della Provvidenza; Roma; Città Nuova; giugno 1992.
Beato Luigi Scrosoppi; di Pasquale Di Pietro; Quinto Vicentino (VI); Tipografia Editrice Peretti; 1993.
spacer Padre Luigi Scrosoppi e le suore della Provvidenza; di Ricardo Alvarez, Alain D'Orange, Christian Vassort; Paris; Editions Fleurus; 1994.
spacer Padre Luigi Scrosoppi, 1stesura inedita; di Guglielmo Biasutti; Udine; 1967.
spacer Padre Luigi Scrosoppi, 2stesura inedita; di Guglielmo Biasutti; Udine; 1969.
"Padrut" - Storie romanzade de vite di San Luigi Scrosoppi (Storia romanzata della vita di San Luigi Scrosoppi in lingua friulana; di Roberto Meroi; Associazione Culturale San Lazzaro; Edizioni La Laguna; in copertina: tela di Arrigo Poz (Collezione della città del Vaticano).
Un Cammino di Provvidenza - Padre Luigi Scrosoppi; delle Suore della Provvidenza; tradotto in sei lingue.
Nel Segno della Carità Beato Luigi Scrosoppi fondatore delle Suore della Provvidenza; sceneggiatura di Riccardo Alvarez; disegni di Alain D'Orange; testo, documentazione e fotografie delle Suore della Provvidenza; 11, rue Duguay-Trouin, 75006 PARIS; Editions Fleurus; 1994.

San Luigi Scrosoppi prete per i più poveri; autori vari; Comitato Promotore P. Luigi Scrosoppi; Udine; Arti Grafiche Friulane Tavagnacco; Aprile 2001.
"A rivederci in Paradiso". La storia di san Luigi Scrosoppi; testo di Ivo Valoppi; illustrazioni di Emmanuele Bertossi; Udine; Grafiche Filacorda; Aprile 2001.

"San Luigi Scrosoppi - Prete per i più poveri". A cura di Papàsogli Zalum Maria e Papàsogli Giorgio; Comitato Promotore P. Luigi Scrosoppi; Udine; Arti Grafiche Filacorda; Maggio 2001.
"La fiaba vera di San Luigi da Udine". A cura di Roberto Meroi; Suore della Provvidenza; Edizioni della Laguna; Giugno 2003.
 
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Padre Luigi Scrosoppi

Luigi Scrosoppi nasce il 4 agosto 1804 a Udine, città del Friuli, nel nord d'Italia. Cresce in un ambiente familiare ricco di fede e carità cristiana. A dodici anni intraprende la via del sacerdozio, frequentando il seminario diocesano di Udine e nel 1827 è ordinato sacerdote; al suo fianco ci sono i fratelli Carlo e Giovanni Battista, entrambi sacerdoti.L'ambiente poverissimo del Friuli dell'800, stremato da carestie, guerre ed epidemie, è per Luigi come un appello a prendersi cura dei deboli: si dedica, con altri sacerdoti ed un gruppo di giovani maestre, all'accoglienza e all'educazione delle "derelitte", le ragazze più sole ed abbandonate di Udine e dintorni. Per loro mette a disposizione i suoi beni, le sue energie, il suo affetto; non risparmia niente di sé e, quando le necessità sono più impellent,i va a chiedere l'elemosina: egli ha fiducia nell'aiuto della gente e soprattutto confida nel Signore.
La sua vita è infatti una manifestazione palpabile di grande fiducia nella Provvidenza divina.
Così scrive, a proposito dell'opera di carità in cui è coinvolto: "La Provvidenza di Dio, che dispone gli animi e piega i cuori a favorire le opere sue, fu l'unica fonte dell'esistenza di questo Istituto...quella amorosa Provvidenza, che non lascia confondere chi confida in lei".
Non trascura occasione per infondere questa fiducia e serenità nelle ragazze accolte e nelle giovani donne dedite alla loro educazione. Esse vengono chiamate "maestre" perché sono abili nei lavori di cucito e di ricamo, ma sono anche capaci di insegnare a "scrivere, leggere e far di conto", come si usava dire. Sono donne di età e di origini diverse, ed in ognuna di loro va maturando la decisione di mettere la propria vita nelle mani del Signore e di consacrarsi a lui, servendolo nella famiglia delle "derelitte".
La sera del 1 febbraio 1837 le nove donne, come segno della decisione definitiva, depongono i loro "ori" e scelgono di vivere nella povertà e nella donazione totale di sé. È in questa semplicità che nasce la Congregazione delle Suore della Provvidenza, la famiglia religiosa fondata da Padre Luigi. Alle prime maestre si uniscono altre. Ci sono le ricche e le povere, le colte e le analfabete, le nobili e quelle di origini umili: nella casa della Provvidenza c'è posto per tutte e tutte diventano sorelle.
Il fondatore le incoraggia al sacrificio e le esorta alla cura affettuosa delle ragazze, che devono considerare la "pupilla dei loro occhi". 
Nel frattempo, Luigi va maturando il bisogno di una consacrazione più totale al Signore. È affascinato dall'ideale di povertà e di fraternità universale di Francesco d'Assisi, ma gli eventi della vita e della storia lo condurranno sulle orme di San Filippo Neri, il cantore della gioia e della libertà, il santo della preghiera, dell'umiltà e della carità. La vocazione "oratoriana" di Luigi si realizza nel 1846 e nella maturità dei suoi 42 anni, diventa figlio di San Filippo: da lui impara la mansuetudine e la dolcezza che lo aiuteranno ad essere più idoneo al compito di fondatore e padre della Congregazione delle Suore della Provvidenza.
Profondamente rispettoso e attento alla crescita umana delle suore e al loro cammino di santità, non risparmia né aiuti, né consigli, né esortazioni. Egli vaglia attentamente la loro vocazione, ne mette alla prova la fede perché diventino forti. Non è tenero di fronte alla vanità, al desiderio di apparire, ed è severo quando coglie atteggiamenti di ipocrisia e di superficialità. Ma quale tenerezza paterna sa usare di fronte alle fragilità e al bisogno di comprensione, di appoggio e di conforto!
Lentamente si delineano in Padre Luigi i tratti fondamentali di una vita spirituale centrata su Gesù Cristo, amato e imitato nell'umiltà e povertà della sua incarnazione a Betlemme, nella semplicità della vita laboriosa di Nazareth, nella completa immolazione della croce sul Calvario, nel silenzio dell'Eucaristia. E poiché Gesù ha detto: "Qualunque cosa avete fatto ad uno dei miei fratelli più piccoli, l'avete fatta a me", è a loro che Padre Luigi dedica la vita di ogni giorno con l'impegno concreto di "cercare prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia" sicuro che tutto il resto sarà dato in più, secondo la promessa evangelica.
Tutte le opere da lui avviate durante la sua vita riflettono questa scelta preferenziale verso i più poveri, verso gli ultimi, gli abbandonati. "Dodici case -aveva profetizzato- aprirò prima della mia morte", e fu così. Dodici opere in cui le Suore della Provvidenza si dedicano in un servizio umile, intraprendente e gioioso alle giovani in balìa di loro stesse, agli ammalati poveri e trascurati, agli anziani abbandonati.
Tuttavia, profondamente interessato al compimento del bene, Padre Luigi non si occupa solo delle sue opere, nelle quali le suore collaborano con persone generose e disponibili a dare loro una mano. Offre con entusiasmo il suo sostegno spirituale ed economico anche ad iniziative intraprese in Udine da altre persone di buona volontà; sostiene ogni attività della Chiesa ed ha uno sguardo di particolare predilezione per i giovani del seminario di Udine, specialmente i più poveri.
Nella seconda metà del 1800 l'Italia, regione dopo regione, si va unificando. Le vicende politiche e militari di questa unificazione rappresentano un periodo particolarmente difficile per Udine e per tutto il Friuli, terra di confine e luogo di facile passaggio tra il nord e il sud Europa, tra l'est e l'ovest.
Una delle conseguenze di questa unificazione, avvenuta purtroppo in un clima anticlericale, è il decreto di soppressione della "Casa delle Derelitte" e della Congregazione dei Padri dell'Oratorio di Udine.
Inizia per Padre Luigi una dura lotta per salvare le opere a favore delle "derelitte" e vi riesce, ma non può far nulla per impedire la soppressione della Congregazione dell'Oratorio.
La triste situazione politica riesce così a distruggere le strutture materiali della congregazione dell'Oratorio di Udine, tuttavia non può impedire a Padre Luigi di rimanere per sempre discepolo fedele di San Filippo.
Ormai anziano, con la sua abituale apertura di spirito, capisce che è venuto il momento di cedere il timone e lo cede alle suore con serenità e speranza. Mantiene tuttavia con tutte un rapporto epistolare che contribuisce a rinsaldare i legami di affetto e di carità e, nella sua sollecitudine paterna, mai si stanca di raccomandare la fraternità e la fiducia.
Attraverso la sua comunione profonda con Dio e i lunghi anni di esperienza, Padre Luigi ha acquisito saggezza ed intuito spirituale non comuni che gli permettono di leggere nei cuori; talvolta dimostra anche di conoscere situazioni interiori segrete e fatti noti solo alla persona interessata.
Alla fine del 1883 è costretto a sospendere ogni attività, le forze cominciano a diminuire ed è tormentato da una febbre costantemente alta. La malattia progredisce inesorabilmente. Raccomanda alle suore di non temere nulla, "perché è Dio che ha fatto nascere e crescere la famiglia religiosa, e sarà ancora lui che la farà progredire".
Quando sente giungere la fine, vuole salutare tutti. Quindi rivolge le ultime parole alle Suore:"Dopo la mia morte, la vostra Congregazione avrà molte tribolazioni, ma dopo rinascerà a vita nuova. Carità! Carità! Ecco lo spirito della vostra famiglia religiosa: salvare le anime e salvarle con la Carità".
Nella notte di giovedì 3 aprile 1884, avviene il suo incontro definitivo con Gesù. Tutta Udine e la gente dei paesi vicini accorrono per vederlo un'ultima volta e chiederne la protezione dal cielo.
E' stato canonizzato da Giovanni Paolo II il 10 giugno 2001.
Nel Martirologio Romano la memoria è il 3 aprile. La diocesi di Udine e la Congregazione da lui fondata lo celebrano il 5 ottobre.
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Santo friulano dopo 1200 anni

San Luigi Scrosoppi è il primo santo friulano dopo 1200 anni. L’ultimo fu il santo patriarca Paolino di Aquileia, morto nell’802. San Luigi è anche il primo santo della famiglia filippina, dopo san Filippo Neri.

Fondatore delle Suore della Provvidenza, Luigi Scrosoppi ha attraversato da protagonista tutto l’800.

Nato a Udine nel 1804, terzo di tre fratelli viventi, fu il terzo sacerdote della famiglia. Carlo, il primo, nato dal primo matrimonio della mamma Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro morto esule a Klagenfurt, dopo essere entrato in seminario, si fa filippino. Giovanni Battista, nato dal matrimonio con Domenico Scrosoppi, un orefice udinese, entra anch’egli in seminario e si fa sacerdote diocesano.

Luigi segue le orme dei fratelli ed entra nel seminario di Udine, compie con grande diligenza e profitto tutto il curriculum degli studi, avvalendosi di ottimi insegnanti. Viene consacrato nel duomo di Udine il 31 marzo 1827.

Dapprima celebra e predica presso la chiesa di S. Maria Maddalena annessa all’Oratorio filippino del fratello Carlo. La sua prima predica è sull’umiltà, la seconda sulla Misericordia di Dio, la terza sull’ingresso delle anime giuste in Paradiso.
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L'oratorio di San Filippo Neri a Udine

L'oratorio di San Filippo si trovava nel cuore di Udine e aveva annessa la chiesa di S. Maria Maddalena. L’uno e l’altra nell’ottocento furono sottoposti a traversie di ogni genere: soppresso da Napoleone, che giunse in Friuli nel 1797 per ritornarvi dopo una breve parentesi austroungarica, vennero confiscati e l’uno e l’altra dagli italiani, dopo l’arrivo in Friuli nel 1866. Di essi non rimane traccia oggi, al loro posto fu costruita la Posta centrale, dopo che la chiesa era stata ridotta a palestra e dopo che tutte le suppellettili, perfino gli altari, erano state messe all’asta.L’Oratorio fu una postazione spirituale e culturale importante per Udine; vi operarono sacerdoti di grande cultura che ne fecero un centro di grande richiamo spirituale. Le varie soppressioni e confische riuscirono a spegnerlo. A nulla valsero per la sua ricostituzione né la determinazione di padre Carlo e neppure la cocciutaggine di padre Luigi, che a 42 anni, sull’esempio del fratello maggiore, divenne anch’egli filippino. Dopo la morte di Carlo, san Luigi fece l’impossibile per ridare vita all’Oratorio, vendette anche tutto il patrimonio di famiglia per riuscire nell’intento, ma il governo italiano lo sfrattò e confiscò ogni bene, costringendolo a domandare alloggio alle Suore della Provvidenza.

L’Oratorio fu una delle poche iniziative che il santo non riuscì a concretizzare.
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Fame, malattie e guerre in Friuli

In Friuli carestia, fame e malattie e guerre contrassegnarono gli anni 1813-1817: annate agricole andate a male, neppure il "sorgo rosso", afta epizootica, carestia in montagna, piogge continue nel 1816, cambio di guardia tra francesi e austriaci, vaiolo e tifo nel 1817 che soltanto a Udine fecero 2mila vittime su 17mila abitanti. Un filippino, p. Gaetano Salomoni, apre a Udine la "Casa delle Derelitte", sotto la protezione della Vergine e di s. Gaetano da Thiene, il santo della Provvidenza. Vi raccoglie ragazzine orfane o poverissime o abbandonate: dà loro da mangiare e da vestire, insegna a leggere, a scrivere e a far di conto, oltre che a ricamare e cucire.Sono 19 le prime, nel ’17 diventano già 40, hanno meno di 12 anni. Sarte e ricamatrici sono le prime "maestre" volontarie friulane: Sandra Marpillero da Venzone e Margherita Gaspardis da Sevegliano. Nel 1819 padre Carlo viene chiamato a dare una mano come economo, divenendo nel ’22 direttore. Dopo don Giovanni Battista Bearzi di Udine, nel 1929 viene nominato vicedirettore don Luigi.

Non era facile portare avanti la casa in quegli anni, né dar sostentamento alle ragazze. Già da chierico san Luigi si era fatto mendicante per le strade del Friuli, per dare una mano al fratello. Ma, dopo che di fatto la direzione della casa passò nelle sue mani, le entrate si consolidarono. Certo, per merito della Provvidenza, in cui sempre san Luigi ebbe una fede incrollabile, ma anche per sua iniziativa: col carretto percorse molte vie di paesi friulani, raccogliendo offerte e generi alimentari. Non raramente, buscandosi ingiurie e anche percosse. Si racconta di quel tale che gli mollò un ceffone, ritenendolo scansafatiche: "Questo per me – fu la reazione del santo -, ma adesso per le mie ragazzine cosa mi dai?". Stupefatto dall’atteggiamento di san Luigi, quell’energumeno lo ricolmò di generi alimentari e divenne un sostenitore dell’opera.

Furono centinaia e centinaia le ragazze soccorse dalla casa; ad esse vanno aggiunte anche le giovani che vennero raccolte nella Casa del Provvedimento, cui pure veniva assicurata non soltanto un’educazione umana e religiosa, ma anche un avviamento professionale, in modo che potessero affrontare la vita con dignità. E’ lo stesso san Luigi, insieme alle sue collaboratrici, poi Suore della Provvidenza, a impartire lezioni di catechismo, ma anche di astronomia, oltre che di geografia e storia.
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Santo votato alla Provvidenza

La Provvidenza è la compagna fedele di san Luigi, il suo riferimento ultimo e sicuro.

Mentre era in vita il fratello Carlo, amatissimo e stimatissimo, don Luigi operava nell’ombra, efficiente nella conduzione della casa, vero animatore sociale e spirituale del gruppo di donne che si erano raccolte attorno all’opera come volontarie.

Nel 1854 muore il fratello Carlo e padre Luigi deve accollarsi tutta la responsabilità della Casa e prende decisamente la guida delle Suore della Provvidenza.

Erano stati anni duri quelli sotto lo sperone napoleonico, oppressore e confiscatore di beni ecclesiastici; amari anche quelli sotto l’Austria, che praticava un "giuseppinismo" che limitava non poco l’azione della Chiesa; avversi furono anche quelli risorgimentali italiani, dopo il 1866, contrassegnati da liberalismo, anticlericalismo spinto e massoneria. Non era facile governare la Casa, non era semplice provvedere a tante bocche, era impegnativo salvaguardare la libertà educativa e religiosa.

La Casa viveva di carità, anche quando fu proibito di andare a raccoglierla per strade e paesi. C’erano momenti in cui le Suore della cucina si disperavano per la mancanza di materia prima, persino della farina per la polenta. Don Luigi le rassicurava, andava in chiesa a pregare san Gaetano e gli altri suoi santi e, poi, mandava la suora a prendere la farina, dove prima non c’era. Ma ora, miracolosamente, c’era e... per tutti.                                         Non uno, ma più episodi raccontati dalle suore fanno capire il rapporto privilegiato del santo con la Provvidenza.
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Fondatore delle Suore della Provvidenza

Le Suore della Provvidenza sono state le prime e indispensabili compagne di avventura di san Luigi, dapprima volontarie friulane, chiamate a dare una mano. Poi, via via, maturò la decisione di fondare una comunità religiosa, già nel 1845. Ancora vivente il fratello, si pensava ad una aggregazione con qualche altra "famiglia", alle suore di padre Antonio Rosmini, di cui padre Carlo era amico e che don Luigi ammirava per gli scritti e le opere, o ad altra congregazione.
Ma la cosa non andò mai in porto. Segno della Provvidenza, spiegava don Luigi al fratello, che alla fine gli diede mandato di provvedere in conto proprio.
E sorse così la congregazione delle Suore della Provvidenza, sotto la protezione di san Gaetano da Tiene, il santo della Provvidenza. In verità, padre Luigi, devotissimo a molti santi, le porrà anche sotto la protezione della Santa Famiglia di Nazareth, la Vergine Santissima e san Giuseppe, "la tenera Madre e la guida". Il Figlio di Dio, presente nell’Eucarestia, unico punto di riferimento.
Anime semplici e generose, erano le prime collaboratrici, totalmente votate a Dio e al prossimo. Così vuole le "sue" suore: strumenti docilissimi della Provvidenza, nella valorizzazione piena della loro femminilità. Non padre-padrone delle suore, ma loro umilissimo "servo", così come volle esserlo dei poveri e degli ammalati.
A tal punto servo, da fare l’ultimo noviziato, quello per il Cielo, poco prima di ammalarsi e morire, sotto la direzione di una suora.
E voleva che fossero coraggiose: fuori per la strade di Udine nel 1848, quando infuriavano l’assedio e il bombardamento austriaci, a soccorrere i feriti e non importa di quale parte. Paura di morire? Certo, ma per amore di Gesù, si vince la paura. E poi, dopo la benedizione, se Dio vuole: "Arrivederci in Paradiso".
Fuori per le strade del Friuli, nel 1855, quando imperversava il colera e i poveri morivano come mosche. Le suore vanno a cercare gli ammalati nelle case e li curano, senza paura di contrarre il morbo.
Oltre che spiritualmente forti, voleva che fossero anche professionalmente preparate. In previsione del bombardamento austriaco e della necessità di soccorrere i feriti, padre Luigi si preoccupò di chiamare il dr. Giacomo Zambelli, perché preparasse le suore con nozioni essenziali di infermieristica. La stessa preoccupazione che ebbe per ogni altra attività caritativa: aprì una scuola magistrale per le suore che dovevano insegnare; mandò altre ad apprendere l'assistenza ospedaliera, altre ad imparare il linguaggio delle sordomute, altre ad addestrarsi nell’assistenza ai malati psichici. E ogni nuova iniziativa veniva studiata nei particolari, perché non risultasse improvvisata.
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L'Ottocento in Friuli

Padre Luigi visse in tempi non facili. L’Ottocento, anche in Friuli, fu un’epoca di grandi turbolenze sociali e politiche e di grandi rivolgimenti socio-culturali. Con l’arrivo di Napoleone, arrivò anche il vento della rivoluzione, uno spirito illuministico, un atteggiamento governativo con forti accenti anticlericali e irreligiosi. Anche sotto l’impero austro-ungarico non fu facile preservare la libertà di religione, che il giuseppinismo pretendeva di regimentare e controllare.Era diffuso l’analfabetismo, soprattutto in campo femminile. Padre Luigi fu un antesignano della promozione della donna, dedicando tutte le sue energie alle ragazzine, alle giovani e, poi, alle suore.

Un altro tratto di attualità della sua personalità fu la costante preoccupazione di preservare la libertà e l’autonomia delle sue opere, soprattutto la libertà di educazione, l’autonomia del progetto educativo per la sua Casa, contro i tentativi del governo austriaco e poi di quello italiano di metterla sotto tutela. Meglio nessun riconoscimento, piuttosto che essere soggetti a tutele estranee. Meglio rinunciare anche a sostanziosi contributi pubblici, piuttosto che abdicare alla libertà educativa.

Per le sue suore, poi, non mancava di rivendicarne la dignità e di difenderne l’operato, chiedendo alle varie istituzioni di riconoscerne il valore.

E quando i vari regimi, che si susseguivano, mettevano il bavaglio alla Chiesa, lui non aveva nessun timore di schierarsi a fianco del Vescovo e del Papa.                                   
Non fu un santo isolato, ma partecipò a tutte le vicende della Chiesa locale, sostenendo moralmente e anche finanziariamente le varie iniziative, pur vivendo egli stesso e le sue opere di carità. Aveva una visione aperta e lungimirante, tant’è che fu, ad esempio, tra i più convinti sostenitori della stampa cattolica. Partecipò personalmente, firmando numerose cambiali, per sostenere la nascita di un quotidiano cattolico a Udine, unico in mezzo ad altri cinque, liberali e anticlericali professi massonici. Visse a contatto con i migliori spiriti cattolici del tempo, sia in campo sociale che culturale.                                                               
Oltre alla comunione con la sua Chiesa, praticò uno spirito missionario aperto, che gli consentì di corrispondere prontamente alle richieste di presenza delle sue suore in luoghi sempre più lontani: dapprima in altre località friulane, poi in Trentino, nel Tirolo e in Istria. L’importante era mettersi a servizio dei poveri, che per lui erano l’incarnazione vivente di Gesù Cristo.
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Spiritualità di Padre Luigi

La vita spirituale di padre Luigi era profonda e alimentata da semplici ed essenziali elementi. La sua visione teologica faceva riferimento alla teologia della kénosi, all’incarnazione del Figlio di Dio, alla sua umiliazione, alla sua immolazione sulla croce.

Padre Luigi cercò in ogni modo di vivere nella sua vita questa verità di fede: praticò l’umiltà fino al sommo grado, dando per primo l’esempio, cercando in tutto l’annullamento di sé, disfacendosi di ogni sua proprietà, persino dei suoi vestiti. Al termine della sua vita si mise sotto la guida spirituale di una suora, chiedendo a questa di aiutarlo a vincere fin l’ultima resistenza, quella che a lui pareva una pericolosa tentazione: l’orgoglio spirituale di considerarsi alcunché per il fatto di essere un fondatore.

E volle imitare Gesù Cristo nell’immolazione, donando tutta la sua vita al prossimo, trattenendo nulla per sé, mortificandosi di continuo fino a rasentare l’eccesso.

Voleva diventare "copia di Gesù", aveva un grande amore per l’umanità del Figlio di Dio, avvertiva una forte sete di Dio, che soltanto nell’Eucarestia riusciva a placare.

Non disdegnava di coltivare tratti interessanti della religiosità popolare. Uno su tutti, la pratica della comunione dei Santi, la sua devozione a una serie impressionante di santi: dalla Vergine santissima a san Giuseppe, da san Luigi a san Filippo Neri, da san Francesco a san Gaetano da Tiene, alle tre sante Marie del Vangelo.

Tutta la sua vita è stata come un Oratorio condiviso con tutti i santi, di cui avvertiva la compagnia quasi fisica.

Non ha lasciato scritti di grande valore teologico, ma restano alcuni appunti personali e soprattutto restano numerose lettere che il santo scrisse alle sue suore, per incoraggiarle, per seguirne l’itinerario spirituale; in esse trasfuse l’intensità della sua vita cristiana e sacerdotale, in esse si coglie l’essenza del suo dinamismo apostolico.
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