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Quaresima: nostalgia di amore?

Mentre scorrono i giorni verso la Pasqua del Signore, la Chiesa, attraverso la Parola di Dio, c’invita a riflettere sulla nostra vita, sulle nostre scelte e ed orientarci verso il Bene. Il tempo quaresimale è particolarmente idoneo alla nostra conversione, all’esperienza della misericordia di Dio.
Così ripetono i profeti, così ci ripete la Chiesa in questo tempo: “Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Dalla nostra conversione nasce la gioia del ritorno. Dio ci aspetta sempre perché è amore, tenerezza, misericordia senza limiti.

Il suo cuore ama senza misura.
Una delle pagine del Vangelo che non cesserà mai di stupirci e di commuoverci è quella dell’evangelista Luca dove viene descritta la “parabola del figlio prodigo”. Il padre non impedisce al suo secondogenito di andar via, abbandonare la casa paterna. Egli rispetta la sua libertà, che il figlio userà per vivere una vita degradata, monotona. Il padre mai si stanca di aspettare, fino al giorno in cui potrà riabbracciarlo di nuovo a casa. Di fronte all’amore del padre, si fa più evidente il peccato del figlio. La nostalgia di una comunione perduta risveglia in lui un altro desiderio: riprendere il cammino del ritorno! Il figliol prodigo non ha un nome e questo ci aiuta a meditare il Vangelo in chiave personale. L’uomo infatti non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso una persona incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rilevato l’amore, se non lo esperimenta e lo fa proprio. L’uomo che vuol comprendere se stesso fino in fondo deve, con le sue inquietudini, smarrimenti, debolezze e peccati, avvicinarsi a Cristo.
Se ognuno di noi si “appropria”, assimila le realtà dell’Incarnazione e della Redenzione ritrova la propria dimensione di “figlio di Dio”.
Lasciamoci allora liberamente e gioiosamente attirare da Gesù, lui sa cosa c’è nel cuore di ogni uomo. Lontano da lui ci perdiamo in un oceano di solitudine, tristezza, disperazione, morte. Coltiviamo dunque la meravigliosa nostalgia del ritorno a Dio.

                                                                                              Da Qumaran don Santino Terranova

             




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