Emozioni che si vivono

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Nel mese di gennaio un bellissimo gruppo di ragazze del Vicentino, accompagnate da Sr. Marisa Cecchin e da Don Pietro Savio, ha visitato la Città Eterna e le nostre comunità di Roma. Ecco le risonanze di tale esperienza:

C’è che un giorno...
prepari una valigia e parti.

Si parte subito. Il viaggio inizia quando ti chiudi la porta alle spalle, quando fai il primo passo verso l’ignoto. Poi nel giro di 3 ore ti ritrovi in mezzo a strade sconosciute, paesaggi mai visti, ma soprattutto ad una marea di suore.
Non è stato un viaggio come gli altri. Se durante gli altri viaggi sono partita per conoscere altri mondi, fare nuove esperienze, con questo viaggio sono partita per ricercare me stessa.
Roma è sempre stata un sogno, anche se credevo solo di visitare questa città per la prima volta e tanto meno credevo di dover viver vivere per 3 giorni con delle suore.
Dire che parti e vai in convento a 18 anni, c'è poco da pensare: la tua strada è quella.
Ma, per mia fortuna, non sono state suore 'antiche' per le quali l'unica cosa da fare era pregare. Sono state suore moderne, originali e giovanili. La guida era sempre un punto di domanda, ma grazie alle mani della misericordia siamo ancora qua!
Tra le mitiche e attese catacombe, San Pietro e il Colosseo, tre giorni sono passati con risate, canti e balli sfegatati nelle nostre camere, salti e urla.
La giornata nella Casa famiglia è stata molto profonda e significativa. Molto spesso si dà per scontato il valore della famiglia quando in realtà questo non lo è. Pensiamo di poter fare tutto da soli, ma in realtà senza punti di riferimento, siamo solo un miscuglio di emozioni. Questi bambini, apparentemente felici, cercavano in noi punti di riferimento. É difficile spiegare a parole quello che si prova perché le emozioni si vivono, non si raccontano. Come dice un cartone "Ohana" significa famiglia, e famiglia significa che nessuno viene dimenticato o abbandonato. La famiglia è una specie di roccia, come il nutrimento che la pianta assorbe tramite le radici.
Dopo la visita alla casa famiglia mi sono chiesta come si possa non volere un figlio che è stato in te nove mesi, come si possa non amarlo.
Le persone sono strane. Dicono di amarsi, ma quando arriva un segno del loro amore lo rifiutano, come se loro non ne avessero colpa. Dicono di avere una coscienza e poi si comportano come se nulla fosse accaduto. Spesso mi ritrovo a pensare a quanto io sia fortunata ad avere una famiglia con la F maiuscola. Essa per me è un valore.
Mi piace avere qualcuno su cui posso sempre contare, anche se spesso non gli racconto tutto della mia vita.
La famiglia ti dà un nome e delle radici, una identità, ma soprattutto la famiglia ti ha dato la Vita, e continua ad arricchirtela tuttora. 
La famiglia è dove il rispetto e l'amore sono le fondamenta, sono quelle persone che sebbene a volte ci litighi, non ne potresti farne a meno. MARIA

Uno zaino in spalla e tanta voglia di conoscere ed arricchirmi. Questi sono gli elementi con cui ho deciso di intraprendere questo viaggio.
Non sapevo cosa aspettarmi, nessuno di noi lo sapeva in realtà, ma tutte eravamo certe che lì dovevamo trovarci. E in quei pochi giorni abbiamo sperimentato il vero significato di Provvidenza. In tutti i sensi!!
Le Suore della Provvidenza, che ci hanno ospitato, ci hanno insegnato l’importanza di questa parola..
Ho sbagliato tutte quelle volte che nel corso della vita ho pronunciato la parola ‘fortuna’... non si tratta di fortuna... si chiama fiducia nella Provvidenza!!
Eh sì, perché fa cose meravigliose, grazie ad essa la Casa casa famiglia di Via Moncenisio, 4 ha preso vita !!
Ho imparato molto da Moncenisio... non scorderò mai il sorriso di quei bambini e la forza che ogni giorno i volontari impiegano... e non dimenticherò mai S.; una bambina che ha saputo toccare il mio cuore con un semplice sguardo.
Non dimenticherò mai questa esperienza, non mi trovavo lì per semplice turismo... qualcosa lì mi ha fatto aprire gli occhi... non so dire cos’è stato; che sia stata la fiducia incondizionata delle Suore della Provvidenza?? le testimonianze dei volontari?? Oppure il sorriso dei bambini??
Qualunque cosa sia, mi ha resa più consapevole che la vita non è solo un dono per noi stessi, ma un dono da donare agli altri!! Perché noi, guidati dalla Provvidenza, possiamo essere dono per gli altri. FRANCESCA

Questo viaggio a Roma è stato un insieme di esperienze ed emozioni.
La cosa che mi è piaciuta di più in assoluto, e che è anche quella che mi sono portata a casa, è stata l'accoglienza, e l'uguaglianza agli occhi di Dio, e l'importanza della famiglia
Le Suore della Provvidenza ci hanno accolte in una maniera speciale, facendoci sentire a casa nostra, dal primo momento, scherzando, ridendo e gioendo, come se fossimo un dono. Queste suore venivano da tutte le parti del mondo, di etnie e colori diversi, ma tutte con lo stesso scopo, uno scopo d'amore, l'amore che loro hanno trovato in Gesù, e che vorrei trovare anch'io. Sono capaci ogni minuto della loro vita di affidarsi a Lui, al suo amore e alla sua Provvidenza miracolosa.
Allo stesso modo mi sono sentita visitando la Casa famiglia dove ho incontrato altre suore, che salvano letteralmente la vita a tutti i bambini che vivono lì, indistintamente dalla loro religione o dal loro stato di salute, li accolgono e danno una casa, affezionandosi a loro, e volendo loro così tanto bene da lasciarli andare, per poter dar loro la famiglia che non hanno mai avuto.
Roma poi è una città stupenda, con una storia e un'arte che mi hanno colpita molto, e mi hanno fatto aprire gli occhi. EMMA

Il viaggio a Roma è uno di quelli che ricorderò per sempre. E' stata la prima volta che ho visto Roma, una città bellissima e frenetica, con una storia millenaria e opere d'arte stupende, chiese, piazze, archi, basiliche...
Visitare le catacombe mi ha fatto capire che la stessa fede che abbiamo noi oggi è anche quella dei cristiani dei secoli scorsi e questa fede è stata tramadta fino a noi.
L'esperienza della visita alla Casa famiglia di Moncenisio, inoltre, è stata molto concreta e toccante. La storia di questa casa, tutte le esperienze e tutto l'impegno delle suore e dei volontari mi hanno davvero colpito. Stare e giocare con i bambini, invece, mi ha fatto capire di quanto aiuto abbiano bisogno.
Anche le suore che ci hanno osptitato nello loro casa sono state molto accoglienti e mi è piaciuto il fatto che ognuna di loro avesse un compito e sapesse esattamente che cosa fare.
Sono stati dei giorni stancanti, ma divertenti, interessanti e significativi. MADDALENA



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