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Santo votato alla Provvidenza

La Provvidenza è la compagna fedele di san Luigi, il suo riferimento ultimo e sicuro.

Mentre era in vita il fratello Carlo, amatissimo e stimatissimo, don Luigi operava nell’ombra, efficiente nella conduzione della casa, vero animatore sociale e spirituale del gruppo di donne che si erano raccolte attorno all’opera come volontarie.

Nel 1854 muore il fratello Carlo e padre Luigi deve accollarsi tutta la responsabilità della Casa e prende decisamente la guida delle Suore della Provvidenza.

Erano stati anni duri quelli sotto lo sperone napoleonico, oppressore e confiscatore di beni ecclesiastici; amari anche quelli sotto l’Austria, che praticava un "giuseppinismo" che limitava non poco l’azione della Chiesa; avversi furono anche quelli risorgimentali italiani, dopo il 1866, contrassegnati da liberalismo, anticlericalismo spinto e massoneria. Non era facile governare la Casa, non era semplice provvedere a tante bocche, era impegnativo salvaguardare la libertà educativa e religiosa.

La Casa viveva di carità, anche quando fu proibito di andare a raccoglierla per strade e paesi. C’erano momenti in cui le Suore della cucina si disperavano per la mancanza di materia prima, persino della farina per la polenta. Don Luigi le rassicurava, andava in chiesa a pregare san Gaetano e gli altri suoi santi e, poi, mandava la suora a prendere la farina, dove prima non c’era. Ma ora, miracolosamente, c’era e... per tutti.                                         Non uno, ma più episodi raccontati dalle suore fanno capire il rapporto privilegiato del santo con la Provvidenza.

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Fame, malattie e guerre in Friuli

In Friuli carestia, fame e malattie e guerre contrassegnarono gli anni 1813-1817: annate agricole andate a male, neppure il "sorgo rosso", afta epizootica, carestia in montagna, piogge continue nel 1816, cambio di guardia tra francesi e austriaci, vaiolo e tifo nel 1817 che soltanto a Udine fecero 2mila vittime su 17mila abitanti. Un filippino, p. Gaetano Salomoni, apre a Udine la "Casa delle Derelitte", sotto la protezione della Vergine e di s. Gaetano da Thiene, il santo della Provvidenza. Vi raccoglie ragazzine orfane o poverissime o abbandonate: dà loro da mangiare e da vestire, insegna a leggere, a scrivere e a far di conto, oltre che a ricamare e cucire.Sono 19 le prime, nel ’17 diventano già 40, hanno meno di 12 anni. Sarte e ricamatrici sono le prime "maestre" volontarie friulane: Sandra Marpillero da Venzone e Margherita Gaspardis da Sevegliano. Nel 1819 padre Carlo viene chiamato a dare una mano come economo, divenendo nel ’22 direttore. Dopo don Giovanni Battista Bearzi di Udine, nel 1929 viene nominato vicedirettore don Luigi.

Non era facile portare avanti la casa in quegli anni, né dar sostentamento alle ragazze. Già da chierico san Luigi si era fatto mendicante per le strade del Friuli, per dare una mano al fratello. Ma, dopo che di fatto la direzione della casa passò nelle sue mani, le entrate si consolidarono. Certo, per merito della Provvidenza, in cui sempre san Luigi ebbe una fede incrollabile, ma anche per sua iniziativa: col carretto percorse molte vie di paesi friulani, raccogliendo offerte e generi alimentari. Non raramente, buscandosi ingiurie e anche percosse. Si racconta di quel tale che gli mollò un ceffone, ritenendolo scansafatiche: "Questo per me – fu la reazione del santo -, ma adesso per le mie ragazzine cosa mi dai?". Stupefatto dall’atteggiamento di san Luigi, quell’energumeno lo ricolmò di generi alimentari e divenne un sostenitore dell’opera.

Furono centinaia e centinaia le ragazze soccorse dalla casa; ad esse vanno aggiunte anche le giovani che vennero raccolte nella Casa del Provvedimento, cui pure veniva assicurata non soltanto un’educazione umana e religiosa, ma anche un avviamento professionale, in modo che potessero affrontare la vita con dignità. E’ lo stesso san Luigi, insieme alle sue collaboratrici, poi Suore della Provvidenza, a impartire lezioni di catechismo, ma anche di astronomia, oltre che di geografia e storia.

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L'oratorio di San Filippo Neri a Udine

L'oratorio di San Filippo si trovava nel cuore di Udine e aveva annessa la chiesa di S. Maria Maddalena. L’uno e l’altra nell’ottocento furono sottoposti a traversie di ogni genere: soppresso da Napoleone, che giunse in Friuli nel 1797 per ritornarvi dopo una breve parentesi austroungarica, vennero confiscati e l’uno e l’altra dagli italiani, dopo l’arrivo in Friuli nel 1866. Di essi non rimane traccia oggi, al loro posto fu costruita la Posta centrale, dopo che la chiesa era stata ridotta a palestra e dopo che tutte le suppellettili, perfino gli altari, erano state messe all’asta.L’Oratorio fu una postazione spirituale e culturale importante per Udine; vi operarono sacerdoti di grande cultura che ne fecero un centro di grande richiamo spirituale. Le varie soppressioni e confische riuscirono a spegnerlo. A nulla valsero per la sua ricostituzione né la determinazione di padre Carlo e neppure la cocciutaggine di padre Luigi, che a 42 anni, sull’esempio del fratello maggiore, divenne anch’egli filippino. Dopo la morte di Carlo, san Luigi fece l’impossibile per ridare vita all’Oratorio, vendette anche tutto il patrimonio di famiglia per riuscire nell’intento, ma il governo italiano lo sfrattò e confiscò ogni bene, costringendolo a domandare alloggio alle Suore della Provvidenza.

L’Oratorio fu una delle poche iniziative che il santo non riuscì a concretizzare.

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Santo friulano dopo 1200 anni

San Luigi Scrosoppi è il primo santo friulano dopo 1200 anni. L’ultimo fu il santo patriarca Paolino di Aquileia, morto nell’802. San Luigi è anche il primo santo della famiglia filippina, dopo san Filippo Neri.

Fondatore delle Suore della Provvidenza, Luigi Scrosoppi ha attraversato da protagonista tutto l’800.

Nato a Udine nel 1804, terzo di tre fratelli viventi, fu il terzo sacerdote della famiglia. Carlo, il primo, nato dal primo matrimonio della mamma Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro morto esule a Klagenfurt, dopo essere entrato in seminario, si fa filippino. Giovanni Battista, nato dal matrimonio con Domenico Scrosoppi, un orefice udinese, entra anch’egli in seminario e si fa sacerdote diocesano.

Luigi segue le orme dei fratelli ed entra nel seminario di Udine, compie con grande diligenza e profitto tutto il curriculum degli studi, avvalendosi di ottimi insegnanti. Viene consacrato nel duomo di Udine il 31 marzo 1827.

Dapprima celebra e predica presso la chiesa di S. Maria Maddalena annessa all’Oratorio filippino del fratello Carlo. La sua prima predica è sull’umiltà, la seconda sulla Misericordia di Dio, la terza sull’ingresso delle anime giuste in Paradiso.

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